top of page

“Si rischia la crisi del debito pubblico. Conte ascolti la nostra Proposta”

“Mentre le forze di maggioranza si stanno scontrando su chi debba sedersi al tavolo della cabina di regia del piano italiano per Recovery Fund, manca la consapevolezza che se il piano non sarà efficace nell’utilizzazione dei fondi europei si va verso la crisi definitiva del debito pubblico nazionale”.

Ne è convinto Giorgio La Malfa, presidente della Fondazione Ugo La Malfa, che, intervistato ieri in videoconferenza da Ugo Magri de La Stampa, ha presentato Next Generation Eu. Proposta per il piano italiano, volume pubblicato dalla Fondazione sulla strategia da mettere in campo per il migliore utilizzo dei 209 miliardi assegnati dall’Europa al nostro Paese.

Il principio da seguire, dice La Malfa è: “Date alla politica quello che è della politica e sottraete alla politica quello che non è suo”. Per questo la proposta della Fondazione è la creazione di “un istituto specifico per l’esecuzione del piano italiano, operativo per tutta la durata del Next generation Eu e guidato da una persona di prestigio internazionale.”

L’ ING-EU, Istituto per il Next Generation Eu, raccoglierebbe i progetti che rientrano nei generali orientamenti di spesa stabiliti dal governo (e approvati dal Parlamento) e procederebbe a scegliere quelli più efficaci dal punto di vista dei loro effetti sulla crescita economica e sull’occupazione. “Le personalità italiane - suggerisce La Malfa - da mettere alla guida di ING-EU ci sono: penso, per primi, a Draghi, Cottarelli, Cassese”.

“Come disse Ciampi a proposito della crisi inflazionistica, quando era alla guida della Banca d’Italia: il tempo si è fatto breve”, afferma La Malfa, avvertendo che si rischia un “calvario per i 209 miliardi, quando i progetti passeranno nelle mani di centinaia di entità diverse, tra ministeri, Regioni, Comuni. Alle tradizionali lungaggini burocratiche si aggiungeranno formidabili pressioni di lobby pubbliche e private. L’Ue che si riserva il controllo sull’avanzamento dei lavori potrebbe allora decidere di bloccare l’erogazione dei fondi all’Italia e una analoga richiesta potrebbe venire dai Parlamenti degli altri Stati”.

“Se il presidente del Consiglio scegliesse la strada proposta dalla nostra Fondazione e partisse immediatamente, garantirebbe la durata del suo governo - sostiene La Malfa - questo è il colpo d’ala che le forze politiche chiedono al governo. E senza il quale si va verso il fallimento della ripresa economica del Paese e verso la crisi definitiva del debito pubblico italiano. A quel punto la maggioranza potrebbe essere chiamata a rispondere di una simile catastrofe per l’Italia”.

L’intervista di Ugo Magri a Giorgio La Malfa è disponibile su YouTube.

Comments


bottom of page