Contrordine, compagni!
- Il Commento Politico
- 21 mag
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A noi sembra di ricordare, ed essendo passati solo pochi giorni non dovremmo sbagliare, che era stata la nostra presidente del Consiglio al termine della conferenza europea di Tirana ad avvicinare i rappresentanti della stampa per spiegare che l’Italia non prendeva parte alle riunioni dei cosiddetti ‘volenterosi’ per propria scelta, in quanto avevamo precisato fin dall’inizio che il nostro Paese non intendeva inviare contingenti di soldati italiani in Ucraina. Ci sembra anche di ricordare avesse aggiunto che, essendo lei persona seria, non aveva l’abitudine di cambiare posizione.
Alla luce di queste dichiarazioni, potrebbe risultare inspiegabile l’attivismo mostrato in questi giorni dal governo italiano in favore dei volenterosi. Rimane allora da chiedersi che cosa sia cambiato. Escludendo che sia stata l’Italia a chiedere di essere riammessa nel plotone dei volenterosi - lo esclude proprio quella frase sulla nostra serietà - si deve pensare che la nostra presenza sia stata invocata come indispensabile e che solo tale invocazione abbia indotto il governo italiano a riconsiderare la propria ferma decisione. Resta solo da stabilire chi, fra i vari protagonisti internazionali, abbia percepito per primo l’impossibilità di procedere senza l’Italia. Che sia stato il Presidente Macron o il Primo ministro Starmer? O forse è stato Donald Trump? A meno che non sia stato il Pontefice a far notare che il Vaticano non poteva svolgere l’auspicata funzione di facilitazione degli incontri fra russi e ucraini senza il conforto del governo italiano. Certo, è per tutti noi una bella soddisfazione apprendere che il mondo non può fare a meno dell’Italia, ma ci voleva un governo con la schiena dritta per farlo comprendere a tutti.
21 maggio 2025
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