Riportiamo di seguito la lettera di Giorgio La Malfa al direttore del Foglio, pubblicata oggi dal quotidiano:
Al direttore - Giuliano Ferrara sostiene che “non è contemplabile la rinuncia da parte di Israele a colpire per prima l’Iran”. Ma colpire che cosa? Se l’Iran avesse in corso la costruzione di un’arma nucleare, l’obiettivo di un attacco preventivo potrebbe essere quello di impedire o di ritardare la possibilità per quel paese di dotarsi di quell’arma. Si potrebbe discutere se l’attacco sarebbe opportuno o indispensabile. Ma non mi sembra che Ferrara accenni a un obiettivo specifico. La mia domanda è: a che cosa servirebbe se non a rinfocolare gli odi e a offrire ulteriori giustificazioni per ciò che già avviene? Ritengo, al contrario di Giuliano, che l’occidente dovrebbe esplorare la via del dialogo con l’Iran e cercare di normalizzare i rapporti con quel paese. Lo fecero Kissinger e Nixon con la Cina. Lo si dovrebbe fare con l’Iran in seno al quale vi è una dialettica fra posizioni radicali e moderate e bisognerebbe incoraggiare queste ultime. Israele non può vivere in eterno solo grazie alla minaccia della ritorsione, specialmente se, come si è visto nell’ottobre scorso, vi sono gruppi di fanatici che desiderano soprattutto spingere Israele a quello e a isolarlo sempre di più, come sta avvenendo. La strada della ricerca della convivenza e poi della pace con i vicini è indispensabile. Perché cercarla con l’Egitto o con l’Arabia Saudita e non con l’Iran che potrebbe essere alla lunga il vero alleato nella stabilizzazione del medio oriente?
Giorgio La Malfa
La risposta del direttore Claudio Cerasa:
Le offro uno spunto di riflessione. Secondo lei l’occidente dovrebbe fare di tutto per costruire un asse con un paese che sogna di spazzare via l’unica democrazia del medio oriente o dovrebbe fare di tutto per limitarne il potere anche per proteggere l’unica democrazia del medio oriente minacciata da un’ideologia islamista che l’Iran oggi incarna mille volte in più rispetto ai sauditi? La risposta dovrebbe essere scontata. Grazie
Finché, a mio avviso, non sarà ridimensionata Mosca, non sarà facile avere con l'Iran un percorso di pace. Ci aveva provato Obama. A questo percorso, Israele finora ha posto un veto insormontabile.