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Le Fosse Ardeatine e il dovere della memoria

Domenica 24 marzo 2024 ricorre l’80° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma, la criminale rappresaglia nazifascista che seguì, ventiquattro ore dopo, l’azione militare dei GAP contro una colonna di poliziotti nazisti in via Rasella: 33 i poliziotti nazisti caduti contro i 335 martiri trucidati alle Fosse Ardeatine.

In Italia, durante l’occupazione tedesca e con la complicità fascista, ci furono eccidi e stragi che causarono ancora più vittime rispetto a quelle delle Fosse Ardeatine come a Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto Montesole, ma quanto accaduto a Roma il 24 marzo 2024 rappresenta un paradigma di riferimento della Resistenza con i relativi tentativi operati di mistificarne, falsificarne e minimizzarne l’importanza da parte soprattutto della destra italiana.

Risulta quindi determinante tramandarne la memoria con opere ed iniziative che vadano ben al di là del momento commemorativo ed in tal senso una positiva sorpresa ci ha colto nel constatare numero, livello e modalità delle iniziative organizzate in occasione dell’80° anniversario dell’eccidio.

Si riporta poi la presentazione, il 19 marzo presso la Società Dante Alighieri di Firenze, del libro di Mario Avigliano e Marco Palmieri su “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine” con una accurata ricerca filologica delle biografie di tutte le 335 vittime delle Fosse Ardeatine.

Al dibattito hanno partecipato Francesco Albertelli, nipote di Pilo Albertelli partigiano azionista (gli azionisti risultano il gruppo politico più numeroso fra quanti trucidati alle Fosse Ardeatine) attualmente Presidente ANFIM (Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri), Giovanni Grasso, portavoce del Presidente della Repubblica, Gianfranco Pagliarulo, Presidente ANPI, Paolo Pezzino, Presidente Istituto Parri e Michela Ponzani, storica e docente all’Università di Tor Vergata, dibattito che ha sottolineato molti spunti di riflessioni assai importanti.

Il libro rappresenta, a distanza di 80 anni, la prima approfondita documentazione delle biografie di tutte le 335 vittime trucidate alle Ardeatine da cui si deducono una serie di considerazioni che smentiscono vari tentativi messi in atto negli anni dai revisionisti di varia provenienza sulla Resistenza.

Dalle biografie, recuperate da fonti ufficiali, delle 335 vittime emerge infatti il carattere pluralistico e popolare della Resistenza e dell’antifascismo che accomunò monarchici e comunisti, aristocratici ed operai, azionisti e Bandiera Rossa, militari di vario ordine grado e forza, professionisti ed artigiani, massoni e cattolici, ebrei e Don Pietro Pappagallo, per molti dei quali fu difficile per l’anatomopatologo Prof. Attilio Ascarelli ricavarne l’identità, vista la violenza e la brutalità delle torture inflitte dai nazisti e dalle varie bande criminali fasciste, come la famigerata Banda Koch, prima di essere portati alle Fosse Ardeatine.

Il 20 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio a Roma è stato presentato il libro de La Repubblica “Roma 1944: le Fosse Ardeatine e la Liberazione” con interventi del Sindaco Gualtieri e del Direttore Maurizio Molinari.

Libro, distribuito gratuitamente a Roma e nel Lazio sabato 23 marzo 2024 insieme alla copia del giornale, che oltre ai contributi di storici quali Umberto Gentiloni, Alessandro Portelli, Lidia Piccioni ed altri autorevoli interventi, riporta anche le testimonianze degli ultimi testimoni diretti dell’eccidio delle Ardeatine: i figli ormai anziani dei 335 caduti oggetto della strage.

Sempre il 20 marzo, presso l’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, si è svolto un seminario di studi organizzato dallo stesso Archivio Storico insieme al Museo della Liberazione di via Tasso per presentare il progetto “I nomi e i corpi – ViBiA Virtual Biographical Archive”.

ViBiA è un archivio digitale integrato destinato a conservare la memoria biografica – documentaria, fotografica e multimediale – proveniente da varie fonti delle singole vittime delle Fosse Ardeatine, con 22.000 documenti selezionati e 500 oggetti catalogati e digitalizzati.

La commemorazione ufficiale alle Fosse Ardeatine alla presenza del Presidente della Repubblica con l’appello dei nomi delle vittime e la visita al mausoleo si svolgerà il 22 marzo.

Sabato 23 marzo all’Auditorium Parco della Musica, gli storici Lutz Klinkhammer e Alessandro Portelli parlano della “Fiera delle falsità: via Rasella e le Fosse Ardeatine”.

Molteplici sono le iniziative che caratterizzano domenica 24 marzo 2024, giorno dell’80° anniversario, tra le quali:

-          artisti, attori, registi e vari intellettuali partecipano alla “biciclettata antifascista” che partendo da Piazza Vittorio, passerà a via Tasso, quindi a Porta San Paolo per arrivare infine alle Fosse Ardeatine;

-          all’Auditorium Fabbrica della Musica di Colleferro Scalo viene proiettato il documentario “Il corpo e il nome. Gli ignoti delle Fosse Ardeatine” di Daniela Cini

-          all’Auditorium Parco della Musica si tiene un concerto del Maestro Riccardo Muti.

Lunedi 25 marzo 2024, si terrà un Consiglio Comunale straordinario presso le stesse Fosse Ardeatine dove verrà apposta una targa commemorativa dell’80° anniversario mentre la sera viene presentato al Macro di via Nizza il film di Francesca Comencini “Tante facce della memoria” con protagoniste sei donne legate alle vicende delle Ardeatine.

Assume una grande rilevanza il coinvolgimento delle scuole romane che porta così gli studenti a conoscenza della Resistenza e di quanto successo a Roma nella primavera del 1944.

Oltre ai noti Licei Visconti, Mamiani, Tasso e Albertelli (tanto per citarne alcuni) ben 51 scuole hanno partecipato al concorso indetto dall’Ufficio Regionale Scolastico “Fosse Ardeatine: ricordare e tramandare le storie dei martiri dell’eccidio”.

Quanto mai opportuno il coinvolgimento dei giovani perché, per ragioni anagrafiche, vengono sempre più a mancare i testimoni diretti, i contemporanei e quanti sono stati destinatari della loro testimonianza orale dei fatti accaduti, con la memoria che tende inevitabilmente a storicizzarsi.

La memoria, sfrondata da una certa retorica resistenziale che soprattutto negli anni passati non ha giovato, traduce la conoscenza dei fatti in consapevolezza non solo di quanto accaduto ma anche delle radici antifasciste della Repubblica.

Quell’antifascismo oggi caparbiamente evitato anche da esponenti di primo piano di quelle istituzioni nate proprio dalla lotta antifascista.

La memoria delle Fosse Ardeatine diventa così un dovere ed una forma di necessario impegno civile e politico.


Maurizio Troiani


21 marzo 2024

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