Al via le grandi manovre sulla legge elettorale?
- Il Commento Politico
- 4 giorni fa
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Segnaliamo un’intervista su Repubblica di oggi al responsabile per il programma di Fratelli d’Italia, Francesco Filini. Alla domanda di Lorenzo De Cicco su quali intenzioni abbia la maggioranza in materia di leggi elettorali, l’intervistato risponde testualmente: “Abbiamo dimostrato che la stabilità politica è un valore irrinunciabile, cito solo un dato: in due anni con lo spread così basso abbiamo risparmiato 13 miliardi”. Dopo questa premessa, uno si aspetterebbe la dichiarazione che non c’è alcun bisogno di una nuova legge elettorale, visto che l’attuale ha consentito la stabilità. Invece l’intervistato prosegue preannunciando la volontà di presentare una nuova legge elettorale “che permetta a chiunque vincerà di avere stabilità per tutta la legislatura”.
La contraddizione è evidente. Nessuno può anticipare gli effetti di una nuova legge elettorale. Perché correre il rischio di introdurre una nuova legge se l’attuale ha dato così buoni risultati? A meno che il partito di Giorgia Meloni non abbia in mente di varare un sistema che porti all’elezione di un premier che non dipende più dalla fiducia del Parlamento. Perché, ove è prevista la fiducia, non si può escludere che nel corso della legislatura il premier venga sfiduciato. Ma allora non si tratterebbe più dell’elezione del presidente del Consiglio, bensì di un sistema presidenziale alla francese o alla americana. E questo è in contraddizione con il testo portato all’esame del Parlamento, e anche con quanto l’on. Meloni ha di recente affermato parlando al convegno di Comunione e Liberazione a Rimini.
In questi anni, come dice l’on. Filini e come rivendica spesso la presidente del Consiglio, abbiamo avuto una grande stabilità di governo. Che cosa si vuole di più? Viene il sospetto che, più che alla stabilità, si miri a tacitare anche qualunque possibile discussione in seno alla maggioranza. Che è tutt’altra cosa della stabilità.
11 settembre 2025
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