Se davvero il governo ritenesse che i magistrati intervenuti sul caso dei migranti che richiedono l'asilo politico abbiano preso una decisione arbitraria e politicamente motivata, priva di qualunque giustificazione nella legislazione in essere, avrebbe potuto e forse dovuto aprire un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, che è proprio chiamata a dirimere questo tipo di conflitti.
Il governo ha invece ricorso alla Corte di Cassazione e si è anche costituito di fronte alla Corte europea. Vuol dire che ritiene che la decisione dei magistrati italiani rifletta una lettura erronea dei fatti o della legislazione in essere e chiede alle Corti superiori di correggere il giudizio reso dai tribunali italiani. Nel far ciò riconosce che la decisione assunta non è totalmente e palesemente infondata.
Allora la polemica sulle decisioni "politiche" della magistratura è fumo negli occhi, oppure è propaganda politico-elettorale. Mentre non ci sorprende che le forze politiche vogliano agitare dei temi di propaganda, ci preoccupa se questa strumentalizzazione viene fatta da esponenti del governo o delle istituzioni parlamentari.
La supremazia del diritto europeo sul diritto nazionale è un principio affermato da tempo. È chiaro che per i partiti sovranisti sia inaccettabile riconoscere questa situazione. Ma i gruppi sovranisti sono sostanzialmente contrari ai trattati europei e favorevoli allo smantellamento della costruzione europea. Il problema per questi partiti nasce quando sono chiamati a responsabilità di governo. Essi debbono in questi casi rinunziare a buona parte della loro posizione politico-ideologica e "convertirsi" all'ortodossia europeista. È chiaro che l'on. Meloni ha fatto la sua marcia verso il successo cavalcando proprio le ideologia sovraniste, mentre ora si trova a dovere conciliare il suo passato con il presente. Gli attacchi quotidiani alla magistratura servono a confondere le carte e a tenere insieme gli elettori sedotti dal sovranismo con il potere che oggi viene esercitato in forme più o meno ortodosse.
Probabilmente il governo doveva fare altro, ma si è rivolta all'Europa.E' un segno positivo; ne riconono l'autorità. I migranti chiedo asilo. Quali? Non certo gli ucraini che combattono l'invasore con perdite civili per gli attacchi alle città. Allora cominciamo a riconoscere che questa degli "asili" è una ipocrisia, che invece di venire come migranti sarebbe meglio combattessero a casa loro per emanciparsi e fare crescere il loro paese . E ve lo dice chi in Ucraina vive e che di queste cose ha esperienza diretta sia con i migrati sia con la guerra.