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La corsa alle praterie



 

Non è facile raddrizzare le idee nate male. Benché il Presidente Conte si sia detto tranquillo dialogando con Massimo Franco sul Corriere della Sera circa i suoi rapporti con la maggioranza, egli ha dovuto modificare i tempi e l’impostazione della conferenza economica che aveva annunciato mercoledì. Abbiamo letto stamane su Repubblica che gli stati generali “inizieranno tre giorni dopo perché il capo del governo ha accettato di presentarsi all’appuntamento con una piattaforma di proposte da offrire alle parti sociali. Il premier lavorerà dunque con i ministri e i capi delegazione di PD, M5S, IV e Leu alla stesura della piattaforma con la quale andrà al cospetto di Bonomi, Landini e di tutti gli altri rappresentati delle categorie.” Il quadro sarebbe quindi cambiato radicalmente. Tuttavia, ci sembra molto difficile che in tre giorni il governo possa essere in grado di proporre, almeno per linee generali, un piano di utilizzazione dei fondi europei, di cui tra l’altro sono ancora incerti il quantum, i tempi di erogazione e le modalità di percepimento. Per certi aspetti, questa impostazione può prestare il fianco a perplessità ancora maggiori. Alto è il rischio che questo piano sia considerato il frutto di una scelta improvvisata.

Il Commento Politico ha in più occasioni rilevato come non sia opportuno gestire questa fase della vita italiana, in cui si tratta di assegnare fondi consistenti, senza disporre di un preciso schema procedurale: senza cioè avere individuato una sede nella quale concentrare la responsabilità dell’elaborazione delle proposte di impiego dei fondi e precise regole per la selezione dei progetti che verranno ammessi al finanziamento. Abbiamo l’impressione, però, che questa soluzione ragionata incontri la resistenza di tutti coloro che pensano di disporre di una forza sufficiente per prenotare una parte importante dei fondi.

Conte potrebbe uscire da questa impasse invitando la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ad aprire con un proprio intervento la conferenza. In tal modo, la nostra principale interlocutrice potrebbe fornire alle forze economiche e sociali il quadro delle misure possibili, delle procedure e dei tempi. La conferenza avrebbe allora la possibilità di concentrare la propria attenzione sulle regole da introdurre nella selezione dei progetti di investimento.

Il messaggio che deve arrivare alle forze economiche e sociali e a tutto il Parlamento è che la fase che si apre non è come il colpo di fucile che diede il via alla conquista delle praterie del West celebrata dall’epica americana.


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