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La Lega nella terra di nessuno

Ci sono due contraddizioni eclatanti nella posizione esposta questa mattina dall’on. Salvini nella sua lettera al Corriere della Sera. La prima riguarda la politica europea. Salvini rivendica il proprio pieno sostegno al governo Draghi con queste parole: “La Lega è forza di governo e noi siamo parte integrante di questo sforzo di unità nazionale per mettere in sicurezza il Paese dopo più di un anno di emergenza”. Nello stesso tempo però conferma la propria alleanza con Marine Le Pen e con il leader ungherese Orban con cui condivide l’attacco alle istituzioni europee. Ma il governo Draghi sostiene le istituzioni europee e ne è sostenuto, e i partiti che ne fanno parte, inclusa Forza Italia, ma esclusa la Lega, fanno riferimento a forze politiche che a Bruxelles sostengono le istituzioni europee.

È del tutto legittimo stare da una parte o dall’altra in Europa, come è legittimo stare da una parte o dall’altra in Italia; ma mentre Giorgia Meloni ha una stessa posizione in Europa e in Italia, sta con le destre e sta all’opposizione, la Lega sta in una terra di nessuno. Né la lettera di Salvini chiarisce una prospettiva politica. Non è un caso che da un anno continui a perdere voti.

La lettera al Corriere della Sera, che poteva essere l’occasione per spiegare la posizione della Lega, in realtà conferma che in quel partito è necessario un chiarimento di linea. Sono Giorgetti e Zaia e soprattutto gli ambienti economici del Nord che hanno sostenuto finora la Lega che debbono promuovere un chiarimento. Anche perché questo si collega alla seconda contraddizione, che riguarda il futuro della politica italiana.

La Lega, ma questo vale anche per Forza Italia, sostiene il governo Draghi, contro il quale la Meloni fa opposizione. Ora i casi sono due: o è giusto sostenere il governo Draghi e allora non si può fare un’alleanza per governare il Paese con chi si oppone a questo governo. Oppure è sbagliato sostenere il governo ed è giusto stare all’opposizione. Ma in questo caso come si giustifica la posizione attuale della Lega?

Come possono Salvini e Berlusconi parlare di una coalizione di centrodestra per governare il Paese dopo le prossime elezioni che comprenda forze che operano, come dice Salvini, “per mettere in sicurezza il Paese” e forze che, opponendosi al governo, evidentemente non intendono mettere in sicurezza il Paese, o quantomeno non contribuiscono a farlo? Capiamo le alleanze locali, perché sono locali. Ma osserviamo che le evidenti difficoltà di trovare dei candidati del centrodestra probabilmente riflette il fatto che le posizioni politiche dei tre partiti si sono divaricate. A maggior ragione, non comprendiamo come Salvini possa continuare a prospettare un’alleanza di governo con Fratelli d'Italia. Tra l’altro con un partito che, avvalendosi dei vantaggi di stare all’opposizione, guadagna consensi ed è ormai chiaramente in testa alle preferenze dei possibili elettori di centrodestra. Ma davvero Salvini e Berlusconi si preparano a svolgere il ruolo di paggi nell'incoronazione a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni che sta lucrando elettoralmente per il loro sostegno al governo Draghi?

Forse Salvini dovrebbe scrivere una nuova lettera al Corriere per entrare nel merito di queste contraddizioni.

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