Non è possibile fare previsioni sull’esito del dibattito parlamentare di domani. Dipenderà non solo da ciò che dirà il Presidente del Consiglio ma dalla serietà delle risposte che faranno seguito al suo intervento iniziale.
Comprendiamo bene che Mario Draghi esiti a proseguire nella sua azione di governo senza una garanzia che le forze politiche che continueranno a sostenerlo vogliano davvero andare avanti fino alla conclusione della legislatura e siano pronte ad appoggiarlo nei passaggi sicuramente non facili che si dovranno affrontare. L’augurio è che le risposte dei partiti siano adeguate e non spingano Draghi a confermare le dimissioni della scorsa settimana.
Che tipo di discorso dovrà fare il Presidente del Consiglio? Il Commento Politico non si aspetta da lui un programma di cose da fare nei prossimi mesi in vista della fine della legislatura. Si aspetta ed auspica un discorso di grande respiro nel quale venga descritta senza mezze parole la situazione italiana, cioè la condizione di un paese cui l’Europa sta dando una mano sia per procedere a riforme indispensabili, sia per impostare e realizzare un piano di investimenti tale da metterla in condizione di affrontare le grandi sfide dei prossimi anni: un paese che deve percorrere un sentiero stretto per evitare che l’eredità di un enorme debito pubblico lo trascini nel baratro.
Non si tratta di indicare le cose fatte e quelle da fare, ma di delineare in un documento un percorso pluriennale e rendere consapevole gli italiani che non può esservi alternativa a un programma che comporta un duro impegno di lavoro ma che è indispensabile per ricondurre il paese sui binari dello sviluppo. Questo documento potrà essere anche un contributo prezioso alla prossima campagna elettorale e costituire un banco di prova per i partiti che dovranno presentare progetti non sommari. Non potranno, infatti, limitarsi a promettere benefici a questo o a quello, dovranno misurarsi, se Draghi parlerà domani con la chiarezza che gli suggeriamo, con i problemi per quello che sono.
Una volta esposta la situazione italiana e il disegno per uscire finalmente dalla crisi in cui ci trasciniamo da decenni, Draghi avrà reso un grande servizio al paese. Avrà non solo avviato in questi mesi un cammino per risalire la china, ma reso più obbligato il cammino futuro.
Verranno alla luce le contraddizioni all’interno dei due schieramenti. Sarà probabilmente più difficile per il Partito Democratico mantenere in vita l’alleanza con i 5 Stelle, ma sarà altrettanto difficile per i tre partiti di centrodestra, che sono stati divisi in tutti i passaggi della legislatura, offrire un programma credibile per il futuro. Dovranno dire agli italiani se in questi anni hanno sbagliato Salvini e Berlusconi o ha sbagliato Giorgia Meloni e che cosa intendono fare per affrontare i problemi che Draghi avrà elencato e descritto.
E gli italiani capiranno o almeno avranno, se lo vorranno, tutti gli elementi per capire e per orientarsi al momento del voto.
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