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Una campagna elettorale coraggiosa

Riportiamo in calce un articolo di Giorgio La Malfa pubblicato oggi dal quotidiano Il Mattino. Nell'ultima parte, La Malfa ricorda che vi è una differenza essenziale fra la reazione europea alle crisi degli anni 2008-2010 e quella successiva alla pandemia. Allora l'Europa chiedeva e pretendeva l'austerità; oggi ha aiutato i Paesi a sostenere le loro economie ed ha varato il Next Generation EU.


Aggiungiamo a questa considerazione una riflessione politica, e cioè che quanti considerano già perse le elezioni del prossimo 25 settembre lo fanno perché si affidano ai sondaggi che a nostro parere non colgono il mutato stato d’animo dell’opinione pubblica verso l'Europa. Nel 2018 gli elettori hanno premiato, ben al di là dei sondaggi, chi dichiarava che sarebbe andato a “battere i pugni sul tavolo di Bruxelles" o che, pretendendo di scardinare l’ancoraggio euroatlantico dell’Italia, voleva avvicinare l'Italia alla Russia o alla Cina.

Oggi gli eredi di quelle posizioni non prenderanno gli stessi voti. Naturalmente a condizione che nella campagna elettorale il tema venga posto con forza. La consapevolezza della necessità di un governo che prosegua sulla linea delle decisioni sovranazionali si è fatta strada fra gli italiani. È la linea che ci ha permesso di affrontare, insieme all’Europa, le gravi emergenze di questi ultimi anni e la sola che potrà evitare di far scivolare di nuovo l’Italia nella posizione di Cenerentola europea della crescita. Mettendo al vertice del Paese le voci di una destra sovranista, filo-Orban e filo-Putin, diventerà elevatissimo il rischio che i Paesi del Nord tornino all’antica diffidenza verso l’Italia con tutte le conseguenze che già conosciamo.

C’è poi un altro tema su cui bisogna soffermarsi. I tre partiti di destra hanno avuto negli ultimi cinque anni posizioni diverse o totalmente opposte nei confronti delle soluzioni politiche che si sono avvicendate in questa legislatura. L’inganno che vogliono ora offrire ai danni degli italiani è di presentarsi come una coalizione politica, mentre negli ultimi cinque anni non lo sono mai stata. La destra non ha spiegato come tre posizioni politicamente in contrasto tra di loro possano trasformarsi in una posizione seria e credibile per il futuro.


Serve dunque una campagna elettorale coraggiosa che metta sul tavolo i temi veramente importanti per il nostro futuro.


In due occasioni, nel 2006 e nel 2018, l'esito del voto è stato inatteso. Nel 2006 tutti pensavano che il centrosinistra avesse un margine larghissimo a suo favore: finì sostanzialmente alla pari. Nel 2018 nessuno aveva previsto la misura del successo del Movimento 5 Stelle e della Lega. Il 2022 potrebbe riservare le stesse sorprese. Letta e Calenda facciano l'accordo e poi si cominci a parlare di politica.




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