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Una proposta ai partiti europeisti

Come scrive Giorgio La Malfa nell'articolo su Quotidiano Nazionale, qui di seguito allegato, sono bastate ventiquattro ore per capire che l'Italia è tornata ad essere il sorvegliato speciale dell'Europa. Nelle urne di settembre gli italiani si troveranno di fronte una scelta che influirà direttamente sulle nostre condizioni di vita.


Questa volta la crisi di governo ha un significato chiaro e le elezioni consentono ai cittadini una vera scelta.


Da un lato vi sono partiti che vogliono confermare la collocazione internazionale dell’Italia nell’Unione europea e nell’Alleanza atlantica. Dall’altra vi sono partiti che puntano a collocare l’Italia fuori da questo che è stato in tutto il dopoguerra il suo habitat. Da un lato vi sono partiti collegati alle tre grandi forze politiche europee, popolari, socialisti, liberaldemocratici; dall’altra, forze alleate con Vox, con Orban, con Le Pen, con l’estrema destra tedesca dell’AFD.


Non si possono mettere insieme in un unico cartello tutte le forze europeiste, perché esse hanno su molti problemi posizioni diverse e distinte. Ma vi sono i collegi uninominali della Camera e del Senato nei quali la destra presenterà i suoi candidati orbaniani o lepeniani o putiniani. A fronteggiali non vi potranno e non vi dovranno essere due distinti candidati delle forze europeiste. Ve ne dovrà essere uno solo e questo candidato avrà sicuramente delle buone chance di vincere le elezioni.


Questa è la proposta del Commento Politico: due liste-schieramenti del centro e del centrosinistra nel proporzionale; un accordo fra centro e centrosinistra per candidati comuni nei collegi uninominali.


Crediamo che nessuno di coloro che in questi giorni hanno giustamente sostenuto il governo Draghi potrà sottrarsi a questo appello.






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