top of page

Bravo Franceschini: battere la destra è possibile!

  • Il Commento Politico
  • 16 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Nella sua intervista di stamane su Repubblica, l'on. Franceschini ha delineato con pacatezza una piattaforma politica molto convincente per la coalizione di centrosinistra ed ha spiegato perché è realistico pensare che questa coalizione possa prevalere nello scontro elettorale con la destra. Egli auspica che si formi una componente più 'centrista' che possa unirsi al PD, ai 5 Stelle a AVS. Per quanto ci riguarda noi siamo disponibili non soltanto a collaborare alla definizione al rafforzamento di questa componente, ma siamo pronti anche a collaborare con qualunque iniziativa tenda a delineare i vari punti del programma con il quale 'la coalizione Franceschini' si presenterà alle elezioni. 

Su un punto dell'intervista dell'on. Franceschini abbiamo un giudizio un po’ diverso dal suo. Egli dice che in politica estera ed economia il governo Meloni ha seguito "binari obbligati." Noi diamo un giudizio più negativo del suo sulla performance del governo in questi due campi. Sulla politica estera non basta un tiepidissimo europeismo in una fase storica in cui servirebbe un rilancio ed una forte accelerazione del processo di integrazione europea. In una altra fase storica un passo in avanti significativo fu costituito da una piattaforma comune italo-tedesca che prese il nome dai ministri Genscher e Colombo. Avremmo bisogno di un'Italia che promuovesse attivamente la cooperazione europea, non che a malincuore si trascinasse dietro agli altri, quando è inevitabile. Quanto all'atlantismo, il governo Meloni è stato 'atlantico' quando l'America era guidata da Biden. Oggi l'Italia tende ad allinearsi, solo con qualche cautela di linguaggio, alle posizioni di Trump, che non hanno praticamente più nulla dell'atlantismo storico dei governi americani e contrastano dunque con gli interessi europei.

Quanto all'economia, come ha giustamente sottolineato in un discorso recente alla festa dell'Unità l'on. Schlein, i conti sono tenuti in ordine dal fiscal drag, cioè dall'uso da parte di un governo che dichiara a ogni passo di voler ridurre le tasse dalla più iniqua di tutte le tasse, come Luigi Einaudi definiva l'inflazione. Il ceto medio paga pesantemente questa condizione. Quanto alla crescita, se con tutte le risorse del PNRR il reddito nazionale è stagnante, vuol dire che il governo stabile dell'on. Meloni non ha identificato i nodi che limitano la crescita italiana e non è in grado di rimuoverli.

È su questi terreni che la coalizione di centrosinistra deve essere più incalzante. Ed è su questi argomenti che la piattaforma politica delineata da Franceschini può svilupparsi fino alla stesura di un programma politico che, con il contributo di tutte le forze democratiche decise a battere la destra, sia in grado di prevalere nelle urne nelle elezioni politiche che si terranno nel 2027.


16 settembre 2025

Commenti


bottom of page