L’articolo di Paolo Mieli del 13 agosto sul Corriere della Sera, oggetto di una nostra nota di approvazione sul Commento Politico, ha ricevuto ieri una risposta del ministro Crosetto sullo stesso quotidiano.
La lettera di Crosetto, che contiene un pesante attacco personale a Paolo Mieli, è già di per sé il segno che i rilievi mossi da Mieli a proposito delle dichiarazioni del ministro sull'azione militare Ucraina in Russia, avevano colto nel segno. La lettera - che alleghiamo in calce - rende più confusa la posizione del ministro, perché da un lato definisce l’intervento ucraino una "mossa razionale, con una logica sia di tecnica militare, sia di politica militare”, ma dall'altro dichiara che è legittimo avere opinioni diverse: "Una mossa - ribadisce Crosetto - sulla quale ognuno di noi può avere dei propri giudizi". Del resto, il silenzio della presidenza del Consiglio è eloquente.
Elegante e appropriata la replica conclusiva di Mieli.
Crossetto da dell'incompetente a Mieli sulla guerra in Ucraina. Afferma che gli altri gli riconosco che l'Italia ha posizione pro Kyiv. Avrebbe altro da fare che stare a fare polemiche con Mieli.
Però non chiarisce nulla.
Le armi che l'Italia ha dato non possono avere contro indicazioni.
In guerra se le hai, le usi anche se vai ad occupare il territorio dell'invasore.
Qui il ministro è ambiguo, il presidente del Consiglio, silente.
Mi domando, però, quanto è ambigua la sinistra italiana da due anni e mezzo. Ciò vale anche oggi verso le due giornaliste RAI entrate nell'Oblast di Kursk...dove si parla ucraino. lingua che è di mille anni più antica e che è molto più simile al polacco che al…