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Stati generali o cahiers des doléances ?

Dalla lettura dei giornali di ieri e di oggi si direbbe che l’idea del Presidente del Consiglio della convocazione per i prossimi giorni degli stati generali dell’economia non sia stata particolarmente felice. Il Professor Conte avrà certamente notato lo scetticismo della grande stampa e la freddezza delle reazioni politiche, non solo delle opposizioni.

Qualcuno ha osservato che rischia di essere una sfilata di personalità più o meno brillanti, altri prevede la ripetizione di luoghi comuni, altri ancora che tutto si risolva nell’esposizione di ben noti cahiers des doléances. In realtà nell’idea vi sono dei rischi sostanziali. Il primo è che si diffonda ulteriormente un senso di sfiducia nella capacità del Governo di rispondere, al di là dell’emergenza sanitaria, al problema della ripresa. Il secondo è che le stesse istituzioni europee potrebbero avere dei dubbi sulla capacità progettuale di un Governo che da una parte sollecita il rapido arrivo dei fondi e dall’altra chiede alle forze economiche e sociali di dargli indicazioni sulle cose da fare. Infine, in seguito alle autorevoli sollecitazioni da parte del PD – di Nicola Zingaretti e di Goffredo Bettini - a uno scatto in avanti del Governo, la risposta potrebbe non essere considerata adeguata.

Dunque la convocazione degli stati generali, allo stato delle cose, appare come un passo che può comportare dei rischi. A meno che il Governo non riesca a superare le perplessità che possono emergere. Questo avverrebbe se gli stati generali si aprissero con una precisa comunicazione sulle procedure che verranno seguite nella redazione del piano di ricostruzione del Paese. In particolare, Conte dovrebbe indicare la sede nella quale si redigerà il piano, precisando se si tratterà di uno dei ministeri esistenti, se sarà la stessa Presidenza del consiglio o una nuova struttura ideata per l’occasione. Il Governo dovrebbe anche indicare le procedure che verranno seguite nella scelta dei progetti ammessi ai finanziamenti e l’indicazione dei tempi della redazione e dell’avvio del piano.

Il Presidente del Consiglio è in grado di dare questa piega all’evento? Ce lo auguriamo per il Paese.

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