“Non è possibile mettersi a contrattare sulla pelle dei cittadini”. Queste sono state le parole usate dal presidente del Consiglio per dare il senso delle misure adottate con l’ultimo Dpcm. Misure nazionali ed altre ulteriori applicabili a due delle tre categorie in cui sono state collocate le varie regioni italiane.
Ci chiediamo a chi fosse realmente indirizzata questa decisa presa di posizione con cui è difficile non concordare.
In apparenza a tutti coloro che, non solo dall’opposizione, hanno criticato ritardi e imprevidenza del governo nel preparare il Paese alla seconda ondata dell’epidemia: dalle discoteche senza controllo, alla riapertura delle scuole non sorretta da un sistema di trasporti locali che garantisse il distanziamento, al permanere di enormi carenze nel sistema sanitario in regioni, come la Calabria e la Puglia, poco investite dalla prima ondata ed ora inserite tra quelle di fascia rossa. Ieri a queste censure il governo ha risposto: certo, qualche condizionamento c’è stato (in particolare in vista delle elezioni regionali di fine settembre, quando il modello antivirus italiano è stato presentato come il migliore del mondo), ma ora facciamo sul serio.
Tuttavia, a noi sembra che le parole del presidente del Consiglio fossero rivolte più che altro alla propria maggioranza. Una maggioranza, in particolare il Pd e Renzi, che chiede da tempo una verifica politica e che la ottiene proprio nel momento meno adatto per verificare alcunché. Sia perché Vito Crimi, cioè il capo politico del principale partito della coalizione, sarà sostituito entro un mese, alla fine degli Stati generali dei Cinquestelle. Sia perché gli altri partiti, cioè quelli che fin qui hanno spronato il governo a rompere gli indugi e ad adottare misure più drastiche per contrastare la ripresa dell’epidemia, avranno difficoltà a porre ulteriori questioni politiche (un rimpasto?) ad un esecutivo che finalmente raggiunge il climax nell’adozione delle misure anti contagio.
Che il governo barcolli nel mantenere la rotta durante una pandemia che ha investito tutto il mondo, lo consideriamo comprensibile. Altrettanto comprensibile è che pian piano il mantenere la rotta si identifichi sempre più con il mantenere a galla la barca.
Più difficile è capire il comportamento dei leaders di maggioranza, che sembrano assomigliare ai supporter di Trump che in Pennsylvania gridano “Stop the count!” e in Arizona “Count the vote!”.
Un chiarimento appare indispensabile. Difficile che intervenga nel vertice di maggioranza convocato per stasera.
Comments