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Il NO della Consulta al referendum sull'autonomia 

Vedremo le motivazioni della sentenza di ieri della Corte Costituzionale che ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’autonomia. Ma ci sembra che, alla luce della decisione presa nei mesi scorsi dalla stessa Corte di bocciare larga parte della legge Calderoli, vi fossero delle buone ragioni per prevedere che questo sarebbe stato il passo successivo.

Il riferimento nel comunicato della Corte al fatto che, se ammesso, il referendum avrebbe avuto come oggetto il principio costituzionale dell’autonomia sembra significare che per la Consulta di fatto non esista più – dopo la sua sentenza nel merito – una legge di attuazione dell’autonomia sulla quale si possa esprimere un giudizio popolare attraverso il referendum. In altre parole, finché non viene riscritta la legge Calderoli non vi è materia su cui esercitare un referendum. Solo quando e se il Parlamento avrà approvato una legge sull’autonomia emendata secondo le sette indicazioni della Corte, si potrà richiedere e eventualmente celebrare un referendum.

Certo, una consultazione popolare sull’autonomia, che vedeva tutti i partiti dell’opposizione concordi, costituiva obiettivamente un fattore di forte preoccupazione per il governo – lo testimonia il sospiro di sollievo dell’on. Meloni all’annuncio della decisione della Corte. Ma se poi il referendum fosse fallito per mancanza del quorum, la strada per la legge sull’autonomia sarebbe stata spianata. Ora invece, come si è visto dalle dichiarazioni contrastanti di ieri da parte della Lega e del leader di Forza Italia, la maggioranza e il governo avranno non pochi problemi nel procedere alla riscrittura della legge Calderoli per tener conto dei rilievi della Corte Costituzionale.

Se ci riusciranno e se il risultato ricalcherà quello raggiunto negli scorsi mesi e largamente bocciato dalla Corte, vi sarà spazio per raccogliere le firme e chiedere l’abrogazione referendaria della legge. Ma che sia imminente l’approvazione della nuova legge Calderoli è tutto da dimostrare.


21 gennaio 2025

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