Il passo in avanti dell’Europa c’è ed è molto significativo. La Cancelliera Merkel e il Presidente Macron hanno concordato sulla necessità di istituire un Fondo Europeo di ricostruzione post coronavirus da 500 miliardi. Si tratta della proposta che era stata avanzata già diverse settimane fa dall’Italia, dalla Francia e da altri sei paesi. La cosa dovrebbe funzionare così: la Commissione Europea emetterà dei titoli sui mercati finanziari per una certa cifra che Francia e Germania indicano nell’ordine di 500 miliardi di euro e la distribuirà ai paesi membri non in relazione alle quote di partecipazione al bilancio, ma alle loro effettive esigenze.
Qualcuno potrà provare un certo fastidio nel vedere riaffermata la diarchia franco-tedesca, ma è bene ricordare che all’origine dell’integrazione europea vi è proprio la questione del superamento dello storico contrasto fra questi due paesi. Occorre essere consapevoli che per la classe politica e per l’opinione tedesca è più facile “piegarsi” alle proposte che vengono dalla Francia che non a quelle che vengono genericamente dai paesi del Mediterraneo. Quello che conta è la sostanza e questa volta la sostanza è positiva.
Naturalmente la proposta dovrà andare al Consiglio Europeo. Lì si vedrà se l’accordo resiste e quale sarà la cifra definitiva. In linea di principio l’opposizione dei cosiddetti “virtuosi” potrebbe far franare o ritardare tutto, ma, a quanto si legge, ci sarebbe già l’accordo dell’Olanda. Il fronte dei paesi ostili a qualunque intervento solidaristico dell’Europa è oggi molto meno forte che in passato.
Il Governo Conte potrà anche affrontare con maggiore serenità la questione MES. Probabilmente questo lo aiuterà anche a superare le turbolenze sulla questione della giustizia che non meritano, secondo il Commento Politico, una crisi.
Il problema, che abbiamo già posto nei giorni scorsi, è che l’Italia deve farsi trovare preparata all’appuntamento con le risorse che l’Europa ci metterà a disposizione. Dove mettiamo queste risorse preziose? Negli investimenti? In quali settori? In quale misura, con quali modalità?
Conte ha già affidato a un Ministro la preparazione di questo vero e proprio programma della nuova fase economica che sta per aprirsi?
Le condizioni del Paese impongono che gli interventi partano al più presto e prepararli bene richiede comunque del tempo.
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