Nella parte del suo discorso dedicata ai progetti del Recovery Fund, intervenendo al Meeting di Comunione e Liberazione, il ministro Gualtieri ha detto che il governo ha già “raccolto 534 progetti ed altri ne raccoglierà dagli enti locali.” Ha poi assicurato che “non realizzeremo progetti che fanno debito cattivo.”
Questa seconda affermazione ci rassicura circa la serietà con la quale l’esecutivo procederà all’esame di questo enorme volume di progetti. Evidentemente molti saranno accolti, ma altri dovranno essere scartati. A questo proposito, Il Commento Politico rivolge una semplice domanda al ministro Gualtieri: quale sarà la struttura che valuterà questi progetti e che assicurerà che essi diano luogo a debito buono e non cattivo?
È evidente che, affinché l’affermazione che il governo farà solo debito buono abbia una consistenza oggettiva, la valutazione dei progetti dovrà avvenire in una sede tecnico-economica che prescinde dalle valutazioni politiche. In questo caso vorremmo sapere se è stata già costituita e dove è collocata questa struttura tecnico-economica o, se non è stata costituita, quando lo sarà e come ne verranno scelti i componenti.
In passato, a domande analoghe, il governo ha risposto che la sede per la valutazione dei progetti è il CIAE. Il CIAE è un semplice comitato dei ministri, in grado cioè di fare valutazioni politiche, ma non valutazioni tecnico-economiche. Dunque questa non può essere la risposta. Vorremmo sollecitare una grande chiarezza perché, come tutti convengono, il Recovery Fund costituisce un’occasione che l’Italia non può perdere.
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