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Vacanze Italiane

Il settore turistico ed il suo indotto, per le loro caratteristiche, non potevano che rimaner fuori, inevitabilmente, dal perimetro degli interventi diretti decisi dal Governo. La sorte del settore era ed è largamente condizionata dalle condizioni e dai limiti in cui sarebbe stato possibile riavviare l’industria delle vacanze. Tra la generale esigenza di tutelare la salute di tutti e le disparate e spesso contrastanti necessità delle diverse parti del Paese, il punto di caduta si è cosi determinato da sé, con l’incombere per la fine di settembre di elezioni regionali dal forte valore politico. Saranno i candidati governatori, i nuovi e quelli in cerca di riconferma, a giocarsi la partita. In solitudine o con l’appoggio delle parti politiche di cui sono espressione.

Ancor prima del colpo di pistola dello starter – la data delle elezioni non è stata ancora fissata la campagna elettorale è cominciata con un colpo di cannone: ”il virus è scomparso”, ha dichiarato uno dei più autorevoli rappresentanti della sanità privata milanese. Lombardi, piemontesi e veneti potranno, anzi dovranno, fare le vacanze. Meglio se in Liguria per aiutare l'uscente governatore di centro-destra...

Nel resto del Paese ed in particolare in Toscana, in Campania, nelle Marche ed in Puglia – tutte regioni dove pure si voterà – ai candidati governatori spetterà di conciliare la  ripresa economica di aree che si fondano su assets artistici e turistici, con una invasione, auspicata ed insieme temuta, di connazionali provenienti da regioni dove il tasso di contagio resta alto.

Quanto al Governo, con la riapertura di tutte le “frontiere regionali”, si è praticamente chiusa la cosiddetta fase due. Perlomeno per ciò che riguarda le sue decisioni di competenza esclusiva.  Ora inizierà una aspra battaglia parlamentare sugli 80 miliardi finanziati in deficit che gli ultimi due decreti hanno messo a disposizione del Paese che saranno oggetto di una dialettica attraverso cui imprese e categorie cercheranno, in competizione tra loro, di avere il ristoro più ampio possibile per il lungo e oneroso fermo conseguente al lockdown. Nel frattempo il governo dovrà contrattare i fondi europei e soprattutto preparare un ordinato piano di spesa dei fondi che otterrà. Forse il caos della campagna elettorale regionale creerà una paradossale tranquillità per il Governo per poter lavorare.

Nessuno sa se il virus sia o meno scomparso. Ci resta la democrazia. Non è  comunque poco.

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